Di me

VI CHIEDERETE PERCHE'


Come le acque dei mari del sud...
Cosa ci vedi? Cosa ci senti?Cosa assapori?Cosa respiri? Cosa tocchi in queste parole??
vieni qui che ti sussurro un'idea...:
Un tuffo da una scogliera con l'acqua che ti avvolge dalla testa ai piedi,
brrrr...Un brivido per la fresca carezza di uno scorcio di acqua sulla riva del mare, il rumore dell'onda che violenta si getta contro uno scoglio...
Un panorama ammirato dalla panchina di un belvedere lungo la costiera sorrentina o sulle colline di Pimonte, il paesaggio pittorico che ha come cornice il balcone di una suite d'albergo, un balcone leggermente aperto che fa entrare la brezza fresca di un primo mattino soleggiato, una sedia per due su quel balcone, ma di notte stavolta, dove ammirare lo splendore di luna e stelle e scoprirli meno lucenti di occhi felici...
ammirare il cielo stesi su un asciugamano su un prato, col Vesuvio che fa da cuscino.
Ancora...:
Quel vecchietto seduto su una panchina in riva al mare che canticchia un motivetto felice, che ti fa sorridere … e lui nel vederti ti augura: “che tu possa avere sempre questo sorriso!”
Quell'anziano pescatore che tira su la canna con un gesto frettoloso per paura che il suo pescato fugga via, quel pescato fresco, puro mare, che porterà a casa dove la sua diletta come da 50 anni gli preparerà con amore...che lui non avrà bisogno di ringraziare o le dovrà ricordare quanto e brava...sarà lei a leggerlo nei suoi occhi...
Continuo...
Quelle conchiglie che una nonna raccoglie, per regalarle alla nipotina che gelosamente colleziona per poggiare all'orecchio e sentire il mare vicino a lei quando, d'inverno, può solo guardarlo da lontano;
la stessa bimba che ora da mamma raccoglie conchiglie e chiede ad un amico di aiutarla a renderle un ciondolo da regalare alla sua di bimba che è triste perché sente la sua mancanza...
E così la stessa mamma che invece ieri raccoglieva ciottoli sulla riva, ammucchiandoli in un cofanetto neanche fosse uno scrigno segreto o un forziere.
Quei ciottoli tondi, piccoli, grigi, rossi, striati che ha bagnato con acqua di mare, per evitare che “muoiano”,e ora tiene in una bottiglina su una mensola
di tanto in tanto li guarda per ricordare i passi su quella spiaggia, tutti i passi che da quella spiaggia l'hanno portata ad essere la donna che è, la donna che ora ricopia a computer queste parole dopo averle scritte cancellate e riscritte sui suoi taccuini …
quella donna che al pensiero del mare chiude gli occhi e “ sente” un “colore che richiama un profumo” , “ vede un profumo che ricorda un suono”...
Tra il sale di una lacrima di un ricordo triste, il dolce di un ricordo da colpo all'anima, l'amaro di una delusione che ferisce, l'acido di sensazioni indigeste che rivive in ogni deja-vu...
Quanto,di vita di ciascuno c'è in una goccia di mare...
Non mi aspetto che capiate qualcosa!
Sono 23, quasi 24, anni che convivo con i miei pensieri e ancora riescono a spiazzarmi!
Quei giorni da peluche da abbracciare, fiore da cogliere e averne cura, cioccolatino sciolto tra le mani, quegli altri giorni che una iena è simpatica a confronto, che un leone deve stare attento al mio ruggito,che una vipera deve temere un avvelenamento da sguardo...altro che morso!!
E che ci vuoi fa! A ognuno i suoi difetti...io sono...”difettosamente” IO! Cosi...dolce di sale...
cosi proiettata verso l'apice del mio desiderare! Esiste il meglio, il max, il top...è li che spingo il mio limite!
E già! E come siam bravi a parole! Ma tra il dire e il fare...uff !!
Più che il mare ci passano oceani di sensazioni a intermittenza di sapidità..che ti spingono a non vedere coraggio all'orizzonte, affogano la forza di reazione, soffocano la fiducia, e affondano autostima e te...resti naufrago...
Le mie zattere sono carta, penna, e l'orecchio di un amico capace di farmi sentire una stupida, messa a confronto con un problema...quel problema che OK è li..., ma esiste perché esisto io, che però ho il vantaggio di oltrepassarlo, spegnerlo, eclissarlo, accantonarlo...devo solo scegliere quale sarà il suo destino che mi porterà poi a riderne...
Si, sono dura!...faccio la dura, fingo una forza di un ciclone e devo dire, complimenti a me!
Che brava attrice...non si direbbe che poi rimango assorta tra perché, per come e pensieri, che tuttavia riesco a nascondere così che a 23 anni so quel che voglio fare( voglio cucinare per render lieto un momento o un ricordo altrui)come lo voglio fare( con gusto, stile, eleganza, bon-ton)perché lo voglio fare(perché il piacere di provocare un sorriso un'emozione sono sensazioni dal valore al di sopra di ogni rarità)
e con chi lo voglio fare (...con chi mi ama da sempre, chi potrebbe imparare a farlo e merita il pensiero costante che io gli dedico) dolcezza, saltuaria insicurezza, rispetto, onestà e chiarezza...
Ahimè non li fingo! E sono proprio questi gli amici che mi mettono nei guai...
Ma che allo stesso tempo mi fanno rimanere accanto solo persone fantastiche pronte ad esaudire il mio desiderio: deliziarli in un boccone di un momento da ricordare...

Ora comincio a chiacchierare...ma non racconto favole...comincio a crearle...


  ...e se fosse primavera...



Un risveglio da favola

(tra penna e profumo)



ho sempre immaginato il mio vivere neanche fossi la protagonista di un film o di una favola, o la dama di un dipinto d'altri tempi dai colori estasianti, oppure che so...come se avessi una sinfonia leggiadra per colonna sonora, o mi trovassi a tu per tu con un dolce morso irripetibile.
Vediamo!
Dunque, se fossi un'attrice leggerei il mio copione:
-Fabiana, svegliata dal cinguettio mattutino degli uccellini,tranquilli al calduccio del tepore del loro nido con cura intrecciato sul cornicione della sua finestra, apre gli occhi lentamente...li mantiene socchiusi.
Accenna una smorfia di sorriso, prima che la mano dolcemente le accarezza gli occhi quasi a ricordarle che è ormai ora di aprirsi.
Sul comodino di fianco al letto c'è ancora il bicchiere d'acqua, accanto al diario chiuso con la penna che segna le righe delle ultime pagine scritte.
Il vestito è ben ripiegato sulla poltrona nell'angolo della stanza vicino all'armadio in legno antico.
Dal rubinetto in ottone della vasca, sgorga acqua per un bagno caldo tra bolle di sapone e sali profumati alla rosa e alla lavanda...
gli uccellini sono sempre li a cinguettare:”annunceranno l'arrivo della primavera? aspetteranno la loro mamma?”


“Su via è proprio il momento di tirarsi su”
Dice e dritta verso le ante della finestra, le apre per dare il suo buongiorno al mondo, e da quella finestra...Che mondo...
Il cenno di sorriso esplode in un raggio di gioia che in un respiro trattiene in se e infonde a tutte le fibre del suo corpo.
Col sole dentro, si da una sistematina ai capelli e si fionda verso le scale, avvolta dal calore del profumo di una crostata calda “ mmmmhhh” pensa mentre la vede lì...una crostata fumante in tavola! Si avvicina...c'è la marmellata...”wow” continua a pensare “ è quella che ieri sera la mamma preparava!”.
La sua mamma... stanca ma felice nel suo gesto d'amore, mentre faceva caramellare sul fuoco le ciliegie che la mattina aveva raccolto con l'aiuto della famiglia, dai rami di quegli alberi che, cosi carichi, si piegavano come ad offrirgliele.
A sfidare la bontà della crostata...un soffice plum-cake al cioccolato, di cui è golosa, cornetti fragranti,e ancora latte, caffe frutta e yogurt...ha solo da scegliere come addolcire il suo ingresso in un nuovo giorno...mentre assaggia incontra lo sguardo compiaciuto della madre che le sorride...finisce si alza le si avvicina la bacia e si rimbocca le maniche...che il lavoro in cucina la aspetta!
Chiudo il copione...e comincio a proiettarlo nella mia e vostra realtà...

...Matura l'estate
 In un giorno da favola
(tra sfumature di pennellate)


Dopo un risveglio come questo...continuiamo a trascorrere il tempo!
…................................(lascio qualche puntino sospensivo).....................(ne lascio ancora che di spazio x la fantasia non ce ne è mai abbastanza)................................................................
e comincio con il mio pensare ( da qui una progressiva maturazione di follia che non ho intenzione di nascondere ) anche qui uno scenario da sogno (è un sogno una breve follia ...e la follia un lungo sogno SCHOPENHAUER) …
stavolta mi vesto dei panni di un appassionato perso davanti alla bellezza di un quadro sulla parete di fronte a lui!
Comincio l'analisi delle immagini visive e delle sensazion emozionali che trasmette..
Siamo in un prato verdeggiante dalle tonalità più svariate;
Un verde pastello per delineare i fili d'erba in primo piano, di un immenso prato all'inglese, che diventa sempre più scuro a mano a mano che ci si allontana, fino ad un colpo d'occhio che è questo qui...il verde bottiglia della chioma di un cipresso nell'angolo in basso a sinistra dove pare si stia dirigendo una dama.
Questa donna veste con un abito a palloncino color viola pastello, guanti di seta e pochet bianco perla, mantiene con grazia ed eleganza in una mano un ombrellino di pizzo che le protegge il capo dai raggi del sole di una calda estate e nell'altra la veste lunga,che solleva leggermente quasi a mostrare l'accenno di quel passo bramoso del fresco ristoro all'ombra di quella chioma. Ha i capelli castani raccolti in un'acconciatura maestosa con boccoli fitti appena sopra le spalle, un velo di colore sulle labbra sottili e quegli occhi rivolti a te che la guardi...a te che la guardi e la invidi, a te che pensi come sarebbe bello essere al suo posto, a te a te...”scusa dici a me??” mentre la guardo quasi mi sento chiamare...”si parlo a lei vossignoria qual forza la trattiene, qual di questi fiori non la chiama a raggiungermi?” ha ragione!!Balzerei in quel dipinto in un battito d'ali!
Lei cosi beata, lascia intravedere alle sue spalle l'orizzonte : il blu dei monti lattari e del vesuvio vicino alla cornice nel lato sinistro che si fonde con l'azzurro netto del cielo, una pennellata cosi decisa nel colore, cosi pulita che è disturbata solo dal gioco di stormi di uccelli in festa, che altrimenti parrebbe finto!
Sulla destra invece un casolare! Antico, sembra raccontare anni di storia, anni di vite vissute al suo interno, di corse tra una stanza e l'altra con giochi d'acqua,di mani scaldate dal tepore di un camino con la neve che si accumula sui davanzali delle finestre, di pasti consumati tra i commensali allietati da banchetti luculliani,, i rumori della cucina in fermento, l'odore di mosto, di un vinello che oggi definiremmo, quasi snobbandolo, troppo tanninico, ma che i nonni erano fieri di aver portato in tavola...tutto li racchiuso in quella scatola-scheletro di 4 mura incrollabili.
Ma ho seri dubbi, tra finzione e realtà...mi ci sento dentro...
l'erba quasi la tocco, mentre sento il venticello estivo che fa ondeggiare i fili a ripetizione, e quasi sento quel vento tra i miei capelli che volando portano il mio sguardo verso l'orizzonte...unica pennellata un po piu sfocata, come a volermi dire l'orizzonte è li...lontano, ma non mi resta che prendere tutta la pace che riesco in quel momento e poi partire per raggiungerlo, affrontando ansie, e ostacoli...poi vedo un po' oltre la punta del mio naso, nascosto dietro un filo d'erba, un fiore... allungo il braccio per raccoglierlo, vorrei rubare,ora che la donna è ancora lontana, un pezzo in ricordo del suo paradiso...

Ora...lo tengo tra le mani...ho raccolto quel fiore e altri ancora...non è finzione...

E subito bussa l'autunno...
Il dolce attendere
(tra note di sapori)

Sera...lo sfondo della cornice è lo stesso...il casolare immerso in prati verdeggianti;
Il freschetto autunnale, di una serata in collina, il verso di un gufo sul ramo di quell'albero che appena qualche mattina fa ospitava un nido di rondini, il rumore di qualche foglia che ondeggia al vento, di qualche riccio che comincia a cadere...
la coperta e ben sistemata sul letto ora con lenzuola più calde, la vestaglia è indosso, la luce è soffusa e vicino, lì ai piedi del comò, uno scatolone per riporre i vestiti della bella stagione.
Le ante ancora aperte regalano lo scenario di una luna enorme e le sue stelle, che tentano invano di far luce su un bosco notturno e tu sei li...combattuta tra sensazione di paura reale per quel che vedi...o desiderio di paura per correre "lì" dove sai di trovar protezione...
Usciamo dalle camere private, torniamo giù che la cena sta per esser servita.
Fa freschetto,è autunno..."lo senti il freschetto? ravviviamo il camino?"
Il fuoco accoglie un pezzo di legno pronto a sacrificarsi e subito riprende la sua danza che andava affievolendosi, ora invece con un ritmo baldanzoso, zampilla a destra e manca.
È il momento della cena...(stavolta sarà più difficile,ma a chi non piacciono le sfide...dovremmo immaginare note., sentire sapori...il gioco si fa duro...un gioco tra bocca e orecchio con la mente come unico alleato...tra sinfonie di sapori e e note di gusto...)
Parte la musica, una lenta melodia alterna note di diverse sinfonie, delicate, soffici, ora piu aggressive, ora morbide...e tutte stringono in una coccola, un dolce abbraccio, un soffio di respiro tra naso e labbra...un sentire che da voce al silenzio, che detta il ritmo di un crescendo di desideri,
I desideri che crescono col profumo, che comincia ad appropriarsi dell'aria , e cresce, cresce e cresce anche l'aspettativa...si restringe l'attesa...quell'attesa che ha già un gusto tutto suo...ed eccola soddisfatta...il piatto fumante davanti ai nostri occhi!


il sudore del lavoro nei campi, dai giorni della semina fino ai giorni di raccolta, ha dato i suoi frutti che ora, ostentano la loro bellezza e il loro gusto proprio lì ... sotto al naso che inalando suggerisce alla bocca quel che potrà provare, la quale emozionata comincia a sentire un'acquolina intensa...che ecco qua...riportano in vita il desiderio e l'attesa che ora anche se è relegata a pochi attimi è intensa tre volte tanto...perchè sei lì ad un'istante dall'exploie del piacere, fino a quando finalmente la mano ci accompagna verso quell'estasi con un boccone...ed ecco che la musica che sentivamo, ora si muove a ritmo dei nostri sensi...la viviamo, essa vive, vive il nostro sentire...proprio quella somma di note è diventata la colonna sonora di un momento magico, quella stessa melodia che riascolteremo persi nel piacere del ricordo, melodia oramai diventata la "nostra" melodia...
quella melodia...che potremmo rivivere in un qualsiasi piacere all'altezza del nostro desiderio di quel momento.

E alle porte l'inverno che gela!
Sognare appena prima di addormentarsi
(la sinestesia dei sensi per pensieri felici)

Com'è andata?
Beh,
(e aggiungo purtroppo che a detta di qualcuno è una vera tragedia il fatto che )io sono geneticamente predisposta al pensiero da sogno, per cui...vinco facile!!
Ma immagino che , visto il tram tram della quotidianeità in cui riversiamo un pò tutti, ciascuno di noi cerca di ritagliarsi un'istante, anche solo fittizio, per fuggire verso lidi migliori, il nostro capanno, la nostra baita, la casa sull'albero o lo chalet degli amici...insomma i nostri rifugi segreti!
Dai, torniamo dunque a quella che potrebbe essere la perfetta conclusione di un giorno da sogno...prima di cominciare a sognare...ancora...
Allora, fino ad ora abbiamo chiamato in gioco tutti i sensi, tutti gli assi son stati scoperti,..siamo state giovani attrici, donzelle della belle epoque, eleganti dame a cene regali,
Tra profumi di colazioni appena sfornate, con la natura che si risveglia fuori dalla finestra;
Paesaggi allo splendore della luce del sole estivo; Il diletto di una sinfonia rilassante con una zuppa autunnale come contorno...
Il tempo è passato ed ora lei e lì, proprio dave la abbiamo lasciata, la nostra beata donna, a fine giornata,a fine stagione al fine di 1,2 3 e altri anni...il tempo passa....e il freddo dell'inverno comincia a farsi sentire, stavolta la donna altri non è che una donna, una mamma, figlia, forse nonna, che si solleva dalla sedia su cui ha fatto riposare le sue ossicine stanche,e invece i muscoli del viso sempre in movimento, mai si riposano per dar spazio a sorrisi lucenti!
Con qualche acciacco e qualche sforzo in più sale le scale, che ora sembrano più alte, torna nella sua camera,...


Quella lampada sarebbe da cambiare che quasi nn fa più la luce di un tempo, ma fa niente...è la sua lampada, quella che accendeva quando, dopo aver ascoltato una storia paurosa, al minimo rumore fuori dalla finestra, accendeva e chiedeva aiuto e compagnia x controllare che attorno tutto fosse tranquillo, mentre con la coperta fin su ai capelli strizzava l'occhio, perchè si! voleva guardare e fare la coraggiosa, ma aveva paura di trovare qualcosa...(...) qualcosa che nn voleva vedere!
Si fa spaziotra pensieri e ricordi e va verso l'armadio per prendere una coperta in più,è freddo davvero fuori...ora che un abbraccio tra le coperte, con le temperature che precipitano,è ancor più piacevole...
Il piacere di una coccola che scaldi il cuore, un abbraccio, un bacio per la buonanotte e una buonanotte occhi negli occhi, la coccola del cuscino che prende la forma delle gote...
La coccola dei ricordi nel tempo di quella finestra, remake di stagioni troppo frettolose, di trasformazioni incessanti dal verde di un ramo...il verde di una foglia, l'arancione di un frutto, il marrone delle foglie pronte a cadere..e il vuoto del gelo invernale...l'inverno cade e trasforma tutto quel paesaggio incantato!
E ora è li mentre tutto si fa bianco al cadere di piccoli, invisibili fiocchi di neve che a guardare sospettosi ci si interroga su come sia possibile che riescano ad imbiancare un'intera terra...ma a lei nn interessa anche questo arricchisce il suo scrigno dei ricordi e poi è li, tra le coccole del tepore di un camino, l'affetto di chi la ama e le cure di chi nient'altro vuole che un suo sorriso!
Quella donna potresti essere tu..

...mi armo per trasformare il mio sogno in realtà...eccolo il mio obiettivo!

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