giovedì 14 febbraio 2013

day 2) non si scherza : THE BEST OF...

GIORNO 2                                                                                                                             11-02-13

Eccomi sveglia alle 7...
Stamattina si fa sul serio! non ho intenzione di perdere una virgola! e in effetti...sono stata di parola! la sala, gli stend e la fiera sono ancora vuote...
finalmente si fa ora e: Auditorium e si comincia!

foto di Alessandro Castiglioni. 
Introduce Paolo marchi spiegando la frase che ha scelto in rappresentanza della 9 edizione di ig--->
 credo che si basi su saldi principi e valori, il concetto di umiltà come forma di rispetto, per noi e gli altri....saper chinare il capo o far valere le proprie tesi  sono costanti della vita di ciascuno e e importante saperlo fare, nel modo giusto.
foto di Alessandro Castiglioni. 
Cosi si fa accompagnare,  nelle sue argomentazioni da Carlo Cracco, (CRACCO RISTORANTE) essendo lui uno dei protagonisti del palco di IG fin dalla prima edizione.
il quale lo accompagna su queste note in quanto " il rispetto sta nel formulare una idea e crederci al punto tale da crescerlo nel tempo, imponendoci di agire per quel che ci si propone di fare (...). Se si ambisce al meglio, si deve inseguire il meglio."Credere in un progetto come qualcosa di realizzabile e soddisfacente, vuol dire portarlo avanti con i fatti nella stessa misura di grandezza che ci appare dietro gli occhi, per far si che gli altri lo vedano come noi lo vediamo. Per aiutarsi nel suo discorso proponeACD (acidi)  un piatto costituito da tutti elementi acidi che creano una perfetta combinazione tra i mondi vegetale, animale e ittico. ancora la scaloppina cruda un filetto di Fassona alto 1 dito servito crudo e bagnato  con il suo sugo. Ultimo riso e lenticchie un risotto bianco, semplice ed essenziale che si completa con un manto di polvere di lenticchie!

foto di Alessandro Castiglioni. 
Ho ascoltato,attentamente le parole di David Kinch (MANRESA), di cui mi arrivava la voce tradotta dalle cuffie di  un registratore.
ha ripreso il conceTto di William De Kooning in "I have to change to stay the same"
...cambiare per rimanere se stessi! mi e piaciuto da impazzire! IL RISPETTARSI...solo quando si rispetta se stessi e i propri passi si può davvero imparare a rispettare gli altri!
ho rivisto le mie scelte, gli errori, le prove che in 25 anni mi hanno fatto diventare la donna di ora, e credo che in tutti si sia svegliato questo senso di ricerca nel proprio cammino perché e proprio nelle prove, nei tentativi, nei tentativi sbagliati, che si forgia e si plasma il proprio ego. si...ci credevo ancor prima di ascoltarlo da lui, ma ora di più.
foto di Alessandro Castiglioni. 
Ora il discorso si fa arduo, e il pensiero articolato...Massimo Bottura (OSTERIA FRANCESCANA)
alla voce!
e che sinfonia che prende vita...
ogni slide accende un percorso che conduce ad un unica meta : il rispetto!
Come ascoltare Roberto Benigni nel suo discorso in "innamoratevi" : pieno di enfasi, di passione; vera passione... si toccava, pieno di evocazione...
foto di Alessandro Castiglioni. 
Prende spunto dal testo: "VIENI IN ITALIA CON ME"  per articolare il suo discorso:
"bisogna reinnamorarsi dell'Italia!Sapere condividere le emozioni che ogni cosa può dare "
 Immagina la crescita che ci sarebbe se ciascuno imparasse a gioire delle conquiste altrui per farsi carico di motivazione e stimolo per migliorare.
"chiediti cosa tu puoi fare per il tuo paese e non cosa il tuo paese può fare per te"  (J.F. KENNEDY)
Non è infatti una valida scusa abbandonare un posto per i problemi che presenta, perché ogni medaglia ha una faccia meno brillante, ed è anche quella che ci troviamo a guardare più spesso,soprattutto ora che si parla di crisi, di retrocessione, ma " non necessariamente una rottura vuol dire fine, la si deve cogliere come momento di trasformazione per creare il futuro...un futuro ricostruito con i cocci del passato però eh! attenzione, non si dimentica ciò che e stato."
non ho viaggiato tanto, ma ormai grazie ai media si è un pò ovunque e si sa un pò di ciascuna realtà dal paesino, alla regione alle nazioni...non possiamo vantare chissà quale primato per avanguardia, o per altro, se non proprio x tutto ciò che la nostra patria ci offre, e penso questo sia già un buon motivo per combattere e cercar di migliorare, piuttosto che fuggire di fronte ai problemi conosciuti, per andar incontro a quelli oscuri!
Il riuscire poi ad affermarsi nel proprio territorio vuol dire aver compreso questo meccanismo " la propria identità sta nel riproporre se stessi"  
Nel far tesoro di quel che si e vissuto, solo poi sconfinare!
 ma il punto di partenza e proprio questo... la realtà ad un palmo dal naso per valorizzarsi e valorizzare.
A questo punto, non che sia roba da poco, si innesca un nuovo meccanismo " che vede il prodotto finale,il piatto nel nostro caso, come ragione sociale"
Se si parte da una materia, se la si conosce nel profondo la si può trasformare pur sempre contestualizzandone l'essenza nel ruolo che più le si adatta, lasciandole la sua dignità di sostanza a se stante;  Perché modificare un prodotto vuol dire modificare il territorio.
Credere che sia possibile riuscirci, vuol dire mantenere viva dentro una parte fanciullesca, e " bisogna esser capaci di conservare passione umiltà e sogno, concedersi la libertà di immaginare, la capacità di vivere la poesia". 
e si...qui ci metto la firma!difficile trasformare la quotidianeità in poesia, estraniarsi dal mondo per sognare....
e un bel sogno ora sarebbe quello di crescita: "Proviamo a non guardare il passato con occhio nostalgico, ma con occhio critico, è in guerra e carestia che sono nati i piatti stendardo di ciascuna regione" (...) (nella necessita si impara a far buon uso di tutto, un concetto che dobbiamo riproporci ora per la nostra rinascita ")
La saggezza nella comprensione e l'accettazione di ieri e oggi
CAMOUFLAGE: CACCIA ALLA LEPRE
Ispirazione più adatta, non poteva esserci, se non Picasso che ha ricavato il concetto di CUBISMO da un autocarro E lui, allo stesso modo con occhi e mente aperti verso l'impossibile vede  una lepre nel suo piatto.
proprio di questo abbiamo bisogno, avere occhi che vedano oltre e scorgano qualcosa di buono nel domani.

Joseph Beuys : Capri battery
Ecco cosa ci serve: un pò di energia per ricaricarci!
 Questo limone, cosi a metafora di una luce di speranza, questa energia, questa solarità che quasi fa vedere tutto più chiaro e nitido, velandolo di speranza, e fiducia." un gioco ...tanto infantile quanto poetico in questa opera, uno stimolo, uno sprono per un italia che deve rinascere prendendo la forza dalla natura e soprattutto senza dimenticarla.

Ecco il suo valore di uomo come manipolatore artistico, nel difficile ruolo che gli spetta in quanto "l'arte ha lo scopo di  rendere visibile l'invisibile" (AI WEIWEI)
Questi i termini entro cui la sua arte con RISPETTO adempie al suo ruolo:  
identità: mutazione del classico brioche e cappuccino in cappuccino di patate e cipolle e brioche con ciccioli frolli
libertà: andare oltre il visibile, cercando il poetico con la sua millefoglie di foglie in cui ritroviamo cioccolato, nocciole zucca, foglie, funghi e tartufi cosi per distrarsi dalle ossessioni del quotidiano.
saggezza: utilizzo di tutta la materia nella sua Arca di Noè  in cui c'è la tradizione del tortello del dito mignolo, ma il brodo è ricavato da tutte le carni di cui poi sono farciti i tortellini ( rane, cappone, manzo,pollo, anguille...)
cultura: qui si paragona a Gertrude Stein e Picasso nel 1914. Questo percorso ci porta alla preparazione seguente “Una lepre nel bosco”, praticamente una “civet” di lepre, dove la cosa fondamentale è il sugo, una royal con aggiunta di un po’ di foie gras, e poi appena, appena, in punta di piedi, schiuma di caffè, cioccolato criolla, e la melissa che viene gratinata in cinque punti diversi, poi tutti i sapori del bosco disidratati, granella di biscotto e tartufo per dare al piatto una forma tridimensionale: un’opera d’arte. 
responsabilità: con il suo viaggio da Modena a Mirandola : un cotechino cotto a vapore con il lambrusco e accompagnato da una sbrisolona friabilissima, a ricordo delle vittime del terremoto.
---------------------PAUSA -----------------   :) 
E POI
Spazio al pragmatico Enrico Crippa (PIAZZA DUOMO) premiato come cuoco dell'anno.
foto di Alessandro Castiglioni. 
Se Bottura mi ha atto percorrere tragitti lungo le terre cercando di immaginare come fare per averne cura, Crippa mi riporta in una stanza: la cucina!
il suo concetto di rispetto, essendo cosi rigoroso, quasi militaresco, si rivolge al rispetto per chi è al nostro fianco. "Il rispetto dovrebbe avere più eco" non si può minimizzare una cosa solo perché è un concetto  astratto, il rispetto per chi ti ha dato un punto di partenza, chi ti ha indirizzato su una strada, chi continua ad esserti accanto nel percorrerla.
E nella sua presentazione dei piatti c'è infatti il rispetto per il collega Carlo Cracco di cui cita la proprietà della ricetta del tuorlo d'uovo marinato, nella sua insalata di uova e uova, il rispetto per i suoi ragazzi con ricette che riprendono i vari territori di appartenenza : il sud con la frisella , il rispetto per chi gli ha dato la vita nel ricordo delle cose che preparava la madre con il suo cannelloni tra nord e sud , il rispetto per la forma estetica e della materia nella sua frittura di paranza , il rispetto per la tradizione come base di sviluppo con il bianco mangiare di merluzzo e mandorle.
foto di Alessandro Castiglioni. 
 La chef donna dell'anno Cristina Bowerman a seguire completa questo concetto valorizzandone      l' importanza  " il rispetto e una cosa difficile da imparare, è facile affrontarla con discorsi da grandi  ma senza mai comprenderne realmente l'identità! si deve invece realmente studiare nel profondo del suo significato fin da piccoli nel  rispetto delle piccole cose..."


Ora voglio regalarvi questa emozione...di ascoltare Joan Roca, il secondo dei tre (EL CELLER DE CAN ROCA)... di persona...




tocca di nuovo a Davide Scabin prendere il microfono, stavolta parlando di un rispetto "low cost" stavolta verso gli scolari con un progetto di mensa gourmet accessibile a tutti in quanto si basa sulla capacità di rientrare nella cifra di 5€ per la produzione di un intero menù.
E insegna così che è una cosa che si può ottenere rispettando la materia.




foto di Alessandro Castiglioni. 

Un po il concetto base su cui si fonda la filosofia di Davide Oldani, (D'O) che vede il "rispetto     nell' etica di prezzi accessibili a tutti"
Infatti con abbinamenti low-cost da vita ad una cucina apprezzata tantissimo con piatti in cui non mischia ma unisce gli elementi a lui vicini per muoversi sui passi della tradizione nel rispetto di essa.








L'intervento di chiusura,  spetta a chi sa con intelligenza e umorismo può catturare e risvegliare l'attenzione del pubblico: Gennaro Esposito (LA TORRE DEL SARACINO) e Antonino Cannavacciuolo (VILLA CRESPI) due giganti separati alla nascita...

Proprio su questo verte il loro discorso, un palleggiamento tra le cose degli anni addietro, il rispetto verso il loro passato: tutto ciò che ricordava l'uno dell'altro, tra i giochi, i sapori dei propri giardini, i lavoretti cominciati presto, la famiglia, e quella terra che nella loro grandezza venero ai due estremi della penisola Italiana...nel rispetto delle materie, della terra e anche del loro stesso essere...
Che giornata...

...e ora tocca al piacere...( vedi: non un luogo qualsiasi: il LUOGO di Aimo e Nadia)

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